Sab. Lug 27th, 2024

Il pignoramento delle pensioni è un argomento delicato che riguarda molti pensionati. Ecco le regole principali in relazione all’INPS e alle banche.

Come funziona il pignoramento delle pensioni

Ci sono due modi per pignorare una pensione:

  1. Prima che la pensione venga pagata, pignorano quindi l’importo direttamente in capo all’INPS. In questo caso, l’INPS sarà tenuto a trattenere le somme pignorate per poi versarle direttamente al creditore.
  2. Dopo che la pensione è stata versata sul conto corrente postale o bancario. In questo caso, il pignoramento non viene notificato all’INPS ma all’istituto di credito presso cui il pensionato ha il conto.

Le regole e i limiti del pignoramento variano a seconda della modalità prescelta dal creditore.

Limiti al pignoramento della pensione presso l’INPS

Quando il pignoramento avviene direttamente in capo all’INPS, il creditore può pignorare solo un quinto della pensione, detratto però il minimo vitale per la sopravvivenza. Questo minimo vitale si calcola moltiplicando per due la misura dell’assegno sociale che ogni anno l’INPS rende pubblico e rivaluta all’inflazione. In ogni caso, il pignoramento non può mai toccare pensioni fino a mille euro.

E se il pignoramento avviene invece presso la banca o la posta?

Se invece la pensione viene attaccata in banca o alle poste, i limiti sono diversi. Perché di fatto ciò che viene congelato non è la sola pensione, ma l’intero conto con tutti i soldi sopra depositati. Sulle somme già presenti sul conto corrente è possibile pignorare soltanto la parte che eccede le 3 volte l’assegno sociale, cioè 1.509,81 euro. I rischi maggiori si corrono però con le rate di pensione che arrivano sul conto corrente nei mesi successivi alla notifica del pignoramento. In questo caso, infatti, il quinto da pignorare viene calcolato sull’intero ammontare della pensione e non si tiene conto di limiti e minimo vitale.

Nuovo limite di impignorabilità delle pensioni

La legge 21 settembre 2022, n. 142, di conversione del decreto Aiuti-bis, ha modificato il limite di impignorabilità delle pensioni: sale a 1.000 euro il “minimo vitale” sotto il quale non si possono pignorare le pensioni. Le somme dovute a titolo di pensione, di indennità o altri assegni di quiescenza, non possono quindi essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro. Il nuovo limite di impignorabilità ha efficacia dal 22 settembre 2022.

Conclusione

Il pignoramento delle pensioni è un argomento complesso che richiede una comprensione chiara delle regole e dei limiti imposti dalla legge. È importante per i pensionati essere a conoscenza di queste informazioni per poter gestire al meglio la propria situazione finanziaria.

Di Giuseppe Cianci

Sono Giuseppe, 66 anni, fotografo per passione, webmaster, writer ed amante dei viaggi. Amo la mia Sicilia, che io considero l'isola più bella al mondo. Come blogger, racconto di tutto quello che mi interessa, dagli eventi ai viaggi, dalla politica alla difesa dei diritti dei più deboli. Scrivo in modo diretto, mi piace avere sempre un tono di voce cordiale e sincero.

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