Sab. Nov 9th, 2024

Il bollo auto, conosciuto ufficialmente come “tassa di proprietà”, è uno dei costi associati al possesso di un veicolo in Italia. Tuttavia, quando si parla di auto d’epoca, il dibattito sul pagamento di questa tassa si fa sempre più intenso. Le auto d’epoca, o storiche, sono considerate veicoli con un’età superiore ai 20 anni, mentre quelle over 30 sono classificate come veri e propri pezzi di storia automobilistica. Secondo il Rapporto sul mondo delle auto storiche del 2023 della Fondazione Filippo Caracciolo dell’ACI, su un totale di 40,2 milioni di auto in circolazione in Italia, ben 10 milioni hanno più di 20 anni, di cui 5,9 milioni con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, e 4,3 milioni sono over 30.

In questo contesto, viene sollevata la domanda: perché non esentare i possessori di auto d’epoca dal pagamento del bollo auto? Ecco alcune ragioni valide che sostengono questa proposta.

1. Valore storico e culturale

Le auto d’epoca non sono semplici mezzi di trasporto. Con il tempo, queste vetture diventano rappresentative di un’epoca passata, un vero patrimonio culturale e storico. Mantenere un’auto storica non è un hobby economico: richiede cura, manutenzione specializzata, ricambi difficili da reperire e, spesso, un grande impegno per preservarne l’autenticità. Esentare il bollo potrebbe rappresentare un riconoscimento tangibile dell’importanza culturale di questi veicoli e una forma di sostegno a chi si impegna a conservare una parte del patrimonio automobilistico del paese.

2. Impatto ambientale

Un argomento frequentemente sollevato contro l’esenzione dal bollo è l’impatto ambientale delle auto d’epoca, le quali generalmente non sono conformi agli standard moderni in termini di emissioni. Anche per questo motivo, andrebbe pagata la Tassa di possesso si questi veicoli, ancor più perchè i possessori di queste auto, partecipando a eventi, raduni o gite occasionali, vengono pagati dall’organizzazione di tali eventi. Chiedere un contributo economico ai possessori di queste auto per un presunto danno ambientale sembra giusto, considerando l’uso retribuito che ne viene fatto.

3. Promozione del turismo e dell’economia locale

Le auto storiche sono spesso il fulcro di eventi e raduni che attirano appassionati e curiosi da tutto il mondo. Questi eventi non solo preservano la cultura automobilistica, ma hanno anche un effetto positivo sul turismo e sull’economia locale, creando indotto per hotel, ristoranti, e altre attività commerciali. Insomma il lusso chiama altro lusso. L’economia gira quando le famiglie spendono e consumano, cerchiamo di lasciare nelle loro tasche più soldi se vogliamo davvero far crescere l’economia, non favoriamo sempre i soliti raccomandati con la scusa di far crescere i consumi.

4. Differenza tra “auto vecchia” e “auto storica”

Non tutte le auto con più di 20 o 30 anni sono automaticamente considerate d’epoca. È importante distinguere tra un’auto “vecchia”, che potrebbe essere semplicemente un veicolo obsoleto ancora in uso, e un’auto storica, che viene mantenuta con cura in condizioni originali e ha un valore collezionistico. L’ACI e altri enti riconoscono ufficialmente le auto storiche, e solo queste beneficiano di esenzioni dal bollo. Chi possiede realmente un veicolo di interesse storico ha denari a sufficienza per permettersi di pagare una tassa di possesso sul proprio prezioso bene, piuttosto esentiamo da questo odioso bollo chi un’auto nuova non può permettersela per glistipendi e le pensioni da fame che in Italia sono la maggioranza.

5. Riduzione dei costi per i proprietari

Possedere e mantenere un’auto d’epoca è già un impegno economico considerevole. I costi di riparazione, manutenzione e ricerca di pezzi di ricambio possono essere esorbitanti. Esentare queste auto dal pagamento del bollo rappresenterebbe un modo per alleggerire il carico economico su chi si dedica a questa passione? NO, perchè chi coltiva questa passione ha tempo e denaro nelle proprie disponibilità, quindi sarebbe più giusto e corretto esentare dal bollo auto chi usa il mezzo per recarsi al lavoro quotidianamente, questi si che avrebbero bisogtno di essere incentivati, che spesso non possono permettersi neppure di cambiare la loro vecchia auto perchè già stentano ad arrivare a fine mese. Smettiamola di incentivare e aiutare sempre chi non ha bisogno.

6. Precedenti europei

In molti paesi europei, come la Germania e il Regno Unito, le auto d’epoca godono già di agevolazioni fiscali o addirittura dell’esenzione totale dal pagamento della tassa di circolazione. L’Italia, patria di alcuni dei marchi automobilistici più iconici al mondo, dovrebbe seguire l’esempio di questi paesi per incoraggiare la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio automobilistico? Non sarebbe un male, ma credo che un operario che usa la propria auto principalmente per recarsi al lavoro ancor di più del possessore di auto d’epoca meriti di non pagare il bollo auto, più di chi ne fa un uso prezioso nel suo tempo libero.

Conclusione

L’esenzione dal bollo per i possessori di auto d’epoca rappresenterebbe un giusto riconoscimento per coloro che si dedicano alla conservazione del patrimonio automobilistico italiano? L’argomento del ridotto impatto ambientale, unito al valore culturale e turistico che queste vetture portano, sostiene ampiamente questa proposta? In un paese con una ricca tradizione automobilistica come l’Italia, incentivare la tutela delle auto storiche sarebbe una mossa lungimirante, capace di promuovere la cultura e l’economia locale? Purtroppo non sono d’accordo, soprattutto perchè chi sfoggia auto d’epoca, in eventi di ogni tipo, lo fa per narcisismo o per mettere in mostra le proprie capacità economiche, per questo dovrebbero contribuire e sostenere le casse dello Stato, dove sembra che a versarvi tasse siano sempre i più sfortunati.

Di Giuseppe Cianci

Sono Giuseppe, 66 anni, fotografo per passione, webmaster, writer ed amante dei viaggi. Amo la mia Sicilia, che io considero l'isola più bella al mondo. Come blogger, racconto di tutto quello che mi interessa, dagli eventi ai viaggi, dalla politica alla difesa dei diritti dei più deboli. Scrivo in modo diretto, mi piace avere sempre un tono di voce cordiale e sincero.